
PRENDERSI CURA DELLA CRONICITÀ: MODELLI REGIONALI A CONFRONTO
7 maggio 08:30 - 17:00
presso:

Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Torino
Corso Francia, 8, Torino + Google Map:
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7 maggio 08:30 - 17:00
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PRESENTAZIONE
Dopo due anni dall’approvazione in Conferenza Stato-Regioni – il 15 settembre 2016 – il Piano nazionale della cronicità deve trovare ancora una piena attuazione a livello regionale. Non in tutte le realtà locali si è entrati in una fase operativa.
Il Piano nazionale cronicità individua un primo elenco di patologie: malattie renali croniche e insufficienza renale; artrite reumatoide e artriti croniche in età evolutiva; rettocolite ulcerosa e malattia di Crohn; insufficienza cardiaca; malattia di Parkinson e parkinsonismi; Bpco e insufficienza respiratoria; insufficienza respiratoria cronica in età evolutiva; asma in età evolutiva; malattie endocrine in età evolutiva; malattie renali croniche in età evolutiva.
Il cittadino è chiamato dal Piano, attraverso un processo di empowerment, a diventare sempre più protagonista del percorso di cura individuale pensato – per e con lui – da équipe multiprofessionali, in seguito a una valutazione multidimensionale.
La partita sappiamo è di notevole rilevanza, dato lo stato di salute in cui vengono a trovarsi ampi strati della popolazione anziana e non solo del nostro Paese. Sono in corso modelli e sperimentazioni differenti in alcune realtà regionali, dove sono chiamati in causa gli attori fondamentali del Ssn: i medici di medicina generale, le Regioni, gli operatori socio-sanitari, l’industria farmaceutica e le farmacie.
Viene da più parti affermato che il riassetto della rete ospedaliera, delle cure primarie e la presa in carico della cronicità rappresentano la IV Riforma sanitaria in Italia. Per attuarla serve però un cambiamento culturale, prima ancora che strutturale.
Ad oggi in campo ci sono almeno quattro modelli regionali di presa in carico cui guardare, sono la Lombardia, alle prese con l’evoluzione dei Chronic related group (Creg), la Toscana con le sue Reti cliniche integrate, l’Emilia Romagna con le Case della Salute e il Veneto, con gli Adjusted clinical groups (Acg).
Sistemi che, pure se con modalità diverse, declinano i cinque macroprocessi di gestione della cronicità: stratificazione e targeting della popolazione; promozione della salute, prevenzione e diagnosi precoce; presa in carico e gestione della persona attraverso il piano di cura; erogazione di interventi personalizzati per la gestione del piano di cura; valutazione della qualità delle cure erogate.
Di questa architettura i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta), sono il braccio operativo.
Percorsi che vengono valutati e “pesati” anche in relazione ai costi. Dalla singola prestazione si passa alla valutazione del sistema complessivo di cura della persona.
Il seminario vuole pertanto essere un’occasione di confronto sia sul piano in sé, sia sui percorsi di cura e su quanto questi siano in grado di prendersi cura della persona assunta nella sua globalità, nonché un’occasione di scambio tra esperienze che stanno provando ad attuare sulla propria realtà un Piano Regionale di Contrasto alla Cronicità.
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