CODICE EVENTO: 41820
DESTINATARI: educatori professionali, psicologi, medici, infermieri

PRESENTAZIONE
L’attenzione de La Bottega del Possibile alla professione educativa si è concretizzata negli anni scorsi in diverse iniziative seminariali e di dibattito. L’ultima in ordine di tempo, in epoca pre Covid, è stata quella del 29 marzo 2019; in una sede molto partecipata, presso la SFEP di Torino, si è approfonditamente affrontato il tema “IL MESTIERE DELL’EDUCATORE TRA “LAW AND DISORDER”. DIVERSI PROFILI – DIVERSE EPISTEMOLOGIE?”.
Da quella occasione sono scaturiti molto stimoli. Andando oltre il dibattito sulle similitudini, differenze, frammentazioni tra educatore professionale sanitario e educatore professionale socio-pedagogico o educatore sociale, si è avviato un fecondo confronto sulle epistemologie del lavoro educativo; confronto che ha aperto diversi traccianti sui quali proseguire la riflessione. Tra questi il tema della qualità del lavoro educativo assume particolare rilievo sul terreno del riconoscimento e della legittimazione di questa fondamentale professione sociale.
Ma come è possibile misurare la qualità del lavoro educativo? Chi, come, la può, la deve misurare? Quale impegno, quale protagonismo, quale autonomia è possibile sviluppare dall’interno della professione?
Recenti esperienze, anche nell’attraversamento dell’esperienza Covid-19, si sono ingaggiate su queste domande con particolare riferimento alla qualità del lavoro educativo professionale sviluppata da Servizi territoriali o domiciliari. Esperienze che hanno condotto, da parte dei professionisti stessi, alla costruzione di un vero e proprio manuale di autovalutazione della qualità prodotta.
In questo nuovo seminario 2022 La Bottega del Possibile offre un’occasione di approfondimento sul come evidenziare la qualità del lavoro educativo professionale proprio a partire dall’attraversamento dei tempi del Covid-19 che ha sconvolto uno dei paradigmi fondanti il lavoro educativo, la presenza cioè la vicinanza ai soggetti di aiuto. E si offre la possibilità di confronto su un concreto strumento che propone la valorizzazione dell’azione dell’Educatore Professionale attraverso processi di autovalutazione della qualità dove gli attori protagonisti sono proprio gli stessi operatori.